Monday 24 June 2013

Skype e NSA

Gli uffici di Skype a Palo Alto, in California

Il New York Times: si chiama Project Chess e permette ai federali di accedere al database di Skype
A maggio del 2012 Microsoft, allora fresco proprietario di Skype, ha modificato l’architettura di rete della piattaforma, sostituendo con Linux i vecchi supernodi P2P. Un cambiamento che per molti non ha significato nulla, almeno alla luce di quello che è successo con la NSA, Snowden e PRISM. Le rivelazioni del giovane informatico statunitense, ufficialmente in fuga alla ricerca di asilo politico, hanno scosso le fondamenta delle aziende hi-tech mondiali, non esclusa Microsoft. Con l’accusa di aprire le porte dei propri server ai federali, i brand coinvolti hanno fin da subito negato ogni loro coinvolgimento nella vicenda, passando da attentatori della privacy personali a inconsapevoli vittime. 
Eppure da quel maggio 2012 per Skype qualcosa è cambiato. L’utilizzo di una nuova struttura centralizzata ha permesso alla casa che controlla la piattaforma di VoIP più famosa al mondo di offrire ai clienti un servizio più stabile e affidabile, nonché maggiormente monitorato. Sulla scia del NSAgate, su cui molto è stato scritto, un’ulteriore tegola è caduta sulla testa di Microsoft, versante Skype. Il sensore che molti dei servizi maggiormente utilizzati dalle persone fossero effettivamente sotto un certo controllo era presente ma fino a quando Edward Snowden ha rivelato carte e segreti delle procedure d’accesso non vi era alcuna prova pubblica sulle intercettazioni. 
Gli utilizzatori di Skype hanno avuto un’ulteriore doccia fredda, dopo gli avvertimenti di PRISM, quando il New York Times ha pubblicato, la settimana scorsa, un documento che rivela come Skype abbia collaborato con la NSA per facilitare l’accesso ai log delle chat e chiamate per le agenzie di intelligence e le forze dell’ordine statunitensi. Il programma è stato attivato nel 2008 ed è conosciuto come “Project Chess”. Ad onor del vero in quell’anno Skype faceva ancora parte del gruppo Ebay e, sarà un caso, che fino a poco tempo fa il programma segreto venisse utilizzato solo per scopi interni e non a livello globale. 
L’anno scorso Skype aveva negato le illazioni sui cambiamenti del software a seguito dell’acquisizione di Microsoft per consentire un accesso più semplice, a livello burocratico, alle forze dell’ordine. “Niente di più contrario alla filosofia di Skype” – aveva detto Mark Gillett, vice presidente della divisione Microsoft Skype, in un post sul suo blog dell’azienda. L’interrogativo ora è un altro: PRISM aveva fatto luce sulla collaborazione tra Skype e la NSA dal 2011 quando in realtà questa era in vigore almeno da un paio di anni prima. La scia delle conseguenze lasciate dalle informazioni date da Snowden potrebbe avere un’origine precedente a quella documentata dalle carte. Non sorprende che le autorità statunitensi siano sempre più interessate alle aziende tecnologiche e ai suoi dipendenti dopo aver faticato inizialmente per tenere il passo con la trasformazione della comunicazione digitale. I funzionari della NSA, come scrive il Guardian, hanno più di una volta tenuto colloqui con i dirigenti delle più importanti aziende hi-tech al mondo per capire come migliorare i propri strumenti e reclutare persone attive nel campo dello spionaggio online.  

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