Monday 12 September 2011

Le 200 Harley sulle Dolomiti: «Uno scempio», «no, turismo»

Potrebbe essere ribattezzata «centauromachia». È la battaglia nata in questi giorni sulle Dolomiti per via della tappa di Canazei del Legend Tour 2011 organizzato dalla Harley Davidson di Bolzano. Un evento che inizia oggi e che consentirà, tra l’altro, di far provare gratuitamente la gamma della Casa di Milwaukee. A far discutere, però, è un serpentone con 200 moto che, in due fasi, attraverserà passi incantevoli come il Passo Giau o il Pordoi.
Del resto l’Harley o si ama o si detesta. Lenta è lenta, pesante è pesante, costosa è costosa ma è semplicemente una leggenda con 108 anni di storia. Consacrata da film indimenticabili come Easy Rider con Jack Nicholson e Peter Fonda.Nulla è normale nel mondo dell’Aquila. I piloti si chiamano biker e non guidano ma vivono on the road. La bicilindrica a stelle e strisce, negli ultimi anni, ha conquistato star come Brad Pitt e George Clooney; ex presidenti degli Stati Uniti come George W. Bush e piloti come Michael Schumacher. Con buona pace degli stereotipi che vedono i ribelli harleysti «brutti, sporchi e cattivi».
Malgrado ciò, l’idea che centinaia di biker guidino sui passi ha fatto storcere il naso a molti ambientalisti. Michl Laimer, assessore della provincia di Bolzano all’Ambiente è uno di questi. «Non ho nulla contro le moto o le Harley ma organizzare un raduno nel cuore delle Dolomiti è sbagliato e contrario alla filosofia che sta alla base del riconoscimento di patrimonio naturale dell’Umanità dell’Unesco. Sono disposto a incontrare gli organizzatori per spiegare il mio punto di vista e trovare in extremis altre location più idonee». Anche l’ambientalista locale Michil Costa ha preso carta e penna e ha scritto alla fondazione Dolomiti dell’Unesco per chiedere di prendere posizione contro il motoraduno. «Noi non possiamo interdire nulla perché il nostro compito è quello di valorizzare e tutelare i beni. Per interdire bisogna rivolgersi alle autorità preposte. Però mi chiedo se sia giusto tout court che si svolga un raduno simile sulle montagne. A prescindere dalla nostra tutela. Perché o è moralmente lecito svolgerlo a Canazei, Cortina o Cervinia o non lo è mai. La bellezza e il silenzio delle montagne avvicinano a Dio e va rispettato».
Di parere opposto è Daniel Gepert, responsabile dell’evento. «Ogni giorno su queste strade circolano oltre 2 mila mezzi e mi vogliono dire che il problema sarebbero 150-200 moto in più in un week end? Tra l’altro le nostre sono moto in regola con le direttive europee sull’inquinamento. In più, ci sarà un ritorno economico. I centauri arriveranno non solo da tutta Italia ma anche da Austria, Svizzera e Germania. Si fermeranno a mangiare e dormire nelle strutture turistiche. Osvaldo Finazzer, albergatore e guida del tour, spiegherà prima di partire per il giro la bellezza dei luoghi che incontreranno. I nostri clienti sono abituati a viaggiare molto e rispettare la natura. Sono anche certo che molti torneranno d’inverno a sciare».

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